Il libro intitolato “Gino Marzola: il mito e la realtà di un partigiano finalese” scritto dall’alassino Ferruccio Iebole, ripercorre scrupolosamente la vita e la carriera ribellistica di un giovane partigiano fucilato dai partigiani stessi. Una storia particolare e complicata, carica di incomprensioni e sospetti tra comandanti di Distaccamenti, nell’arco alla lotta del nazifascismo, fatto di colpi eclatanti e azioni rocambolesche portate avanti dal protagonista. L’argomento è scabroso, e se non valutato bene, può apparire una critica al movimento resistenziale, mentre i vari soggetti ruotano attorno ad eventi tragici. Il sacrificio del protagonista non adombra la lotta unitaria dei vari gruppi partigiani badogliani monarchici e garibaldini, anche se nei giorni finali, antecedenti la vittoria, alcuni comandanti saranno deposti o smistati. La ricostruzione della vita di Marzola fino alla morte, è corroborata da interviste con gli ultimi testimoni viventi dei fatti. Il libro getta nuova luce sopra un entourage di personaggi ambigui, collegati con il fascismo savonese, San Marco, ribelli e riprende il quadro delle azioni guerresche più importanti del finalese e di Gottasecca (CN). Nelle 200 pagine del tomo sono comprese 290 fotografie di cui 130 inedite, attinenti ai soggetti citati o documenti coevi consultati. Sonio altresì un migliaio circa di nomi delle persone riportati.

La prefazione è di Pier Paolo Cervone. Il libro è la naturale integrazione dell’altro titolo “Ora il mio nome è scritto lì” sottotitolato storia di Stelle Rosse

e Controbanda di Calice Ligure.